Non una ma tante piazze in tutta Italia per dare forza al traguardo dell’uguaglianza: in vista della discussione al Senato del ddl sulle unioni civili, le associazioni lgbt (Arcigay, ArciLesbica, Agedo, Famiglie Arcobaleno, Mit) mettono in campo per il prossimo 23 gennaio una mobilitazione capillare nelle principali piazze del Paese. #SVEGLIATITALIA è l’hashtag con cui si diffonde il tam tam per le manifestazioni che in tante città si stanno organizzando.
È quanto si legge nella pagina pubblicata nel sito di Arcigay, cui segue l'elenco delle piazze confermate ed un appello a Governo e Parlamento.
Un evento che potrebbe rivelarsi storico per il nostro paese, ed al quale tutti hanno l'obbligo morale di partecipare: sia chi vive in prima persona una vita da discriminato, ma soprattutto chi partecipa alla vita discriminata di qualcun altro.
E non mi riferisco solo a chi è un familiare o un amico, ma a tutti gli Italiani che ogni giorno sul luogo di lavoro, in un'aula di scuola, in una chiesa, in un autobus, per la strada, si trovano ad incrociare lo sguardo di chi non ha la possibilità di vivere a pieno la propria vita. Perché non è necessario avere la pelle scura per comprendere che il colore della pelle non pregiudichi una condizione di uguaglianza, non si deve per forza essere ebrei per riuscire a riconoscere nell'olocausto uno dei più grandi orrori che la storia abbia mai conosciuto.
Il 23 gennaio suonerà la sveglia che richiamerà i cittadini italiani ad una questione etica, oltre che ad un impegno civile.
Chi resterà a casa bisogna che sia disposto a guardare negli occhi quelle persone, consapevole di essere indifferente ed al contempo complice di una condizione che in un paese civile non può e non ha ragione di esistere, disposto dunque ad accogliere l'idea che in Italia ci siano esseri umani di serie A ed esseri umani di serie B.
Svegliati Italia,
mentre si pontifica a voce alta nelle aule di un Parlamento, sui giornali, in tv, gli anni passano, i bimbi crescono, e non ci sarà nessuno che un giorno ricompenserà queste persone con una seconda vita.
Tante ne sono morte nel secolo scorso nei campi di concentramento, in questo secolo continuano a morire nei campi di concentrazione, dove tutti cioè si concentrano per creare la più complessa rete capillare di vie alternative in cui far disperdere l'uguaglianza sociale e fucilare la libertà personale.
Svegliati Italia,
quegli italiani che non conosci e che tanto ti fanno paura, quelle che tu puntando il dito chiami lobby, non sono carnefici, bensì vittime.
Vittime di un sistema in cui ristagna un modo comune di pensare che ottenebra le menti e lava le coscienze, un sonno profondo che tiene lontani dalla realtà, un letargo che rende irrealizzabile un cambiamento che renderebbe uguali, di fronte a te, tutti i tuoi cittadini.
SVEGLIATI, ITALIA!