Loro si chiamano Gaetano e Salvatore, sono due delle tre coppie che hanno partecipato alla puntata di ieri di Colors, il nuovo programma di mamma Rai condotto da Amadeus.
Il presentatore ha destinato loro il medesimo trattamento riservato alle altre due coppie, composte da un uomo ed una donna: con la presenza di Salvatore e Gaetano mi è sembrato di assistere ad una situazione di perfetta uguaglianza, parzialmente riconosciuta anche dallo Stato italiano.
Nello stesso giorno infatti il Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella ha firmato il ddl Cirinnà sulle unioni civili.
Che l'approvazione della legge stia già iniziando a mostrare i primi segni di cambiamento?
Mentre ci penso la puntina di un vecchio giradischi accarezza il settimo brano del secondo disco di Via Tagliamento 1965/1970: Viva la Rai!
Ciao Pendolare, ti leggo spesso. In questi giorni stavo leggendo "Papà, mamma e gender" della professoressa Marzano e mi è venuto in mente il motto di questo tuo blog: il gender è l'uomo nero del nuovo millennio. Leggendo il libro della prof. Marzano che non è un noioso testo accademico ma molto semplice, mi chiedevo quante persone mai potranno interessarsi a quel libro o altri per almeno riuscire a comprendere che il sesso di nascita non c'entra con l'orientamento sessuale, che l'orientamento sessuale non c'entra nulla con il genere, che piantare chiodi non fa di un maschio un uomo e le unghie laccate non fanno di una femmina una donna: non circola nel nostro sangue uno straccio di ormone che renda plausibile il nesso di causa effetto. Uomini e donne non sono diversi per le loro attività o i loro vestiti ma, io credo, per un ventaglio di percezioni, sensibilità, domande e talenti non nel fai da te bensì nel vivere e interpretare le loro vite. Quand'ero più giovane un bel vestito mi faceva sentire più sexy ma non più donna, più donna mi ha fatto sentire avere la ferma convinzione che la mia vita aveva un senso pur se non ero madre e, molti anni dopo, ammettere con serenità il rimpianto di non avere figli.
RispondiEliminaSiamo tutti, uomini e donne, soffocati da sovrastrutture culturali che possono essere, come ho già detto per il tema della violenza sulle donne, sconfitte solo attraverso la comunicazione e la cultura, la responsabilità di ogni singola istituzione e figura della nostra vita nella società in cui ci siamo organizzati; tuttavia ci sarà sempre colui il quale confonderà sesso e genere per esempio, cercando sempre di imporre certi stereotipi perchè il pensiero superficiale, la prima cosa che viene in mente, è il più facile, più agevolmente si elabora una qualche certezza più si vive serenamente la condizione umana la quale, al contrario, è complessa e precaria.
Di Renato Zero anch'io in gioventù ero un'ammiratrice. Di recente l'ho sentito indignato - ai suo sorcini ha detto: statevene a casa, non venire ai concerti - che gli abbiano craccato l'ultimo album, e mi sono sentita imbarazzata io per lui; poverino, manco si morisse di fame.